Seminare per raccogliere
Ogni movimento e traguardo raggiunto, pone le basi per quelli che saranno gli apprendimenti dei nostri bambini. Pianificazione, orientamento spazio temporale, motricità fine e globale, coordinazione, autonomia, lateralizzazione, sequenzialità… sono alcuni degli aspetti che i bambini devono possedere affinché possano affrontare le richieste della vita quotidiana e della scuola in autonomia ed imparare a credere nelle loro capacità e potenzialità.
Intorno ai 24 mesi il bambino può avviare il suo fare all’indipendenza. Cosa significa? Sentirsi autonomo nel potersi vestire, aiutare in cucina, sparecchiare. Può sperimentare la necessaria libertà e il poter agire in solitudine per dirigersi verso l’indipendenza. Noi adulti dobbiamo mettere da parte la nostra necessità di continuare ad accudirlo e lasciarlo fare anche se il risultato non sarà perfetto ma, se non prova, mai potrà migliorare e arrivare all’indipendenza. Predisponiamo gli oggetti alla portata del bambino così da consentirgli di fare senza chiedere e acquisire sempre più sicurezza, sviluppare la libertà e l’autonomia per diventare grandi.
Intorno ai 17-18 mesi il bambino è spinto dalla voglia di correre, di aumentare la velocità della sua camminata. La corsa è una attività motoria di spostamento che richiede un continuo accomodamente del corpo allo spazio esterno e un attento controllo visivo. Inoltre, per questa attività il bambino deve avere buone capacità cognitive per progettare l’azione da compiere: valutazione degli spazi, della velocità, del tempo. L’adulto deve provare a mettere da parte la paura che il bambino si possa fare male e consentirgli di sperimentarsi, supervisionandolo e mettendo lo spazio in sicurezza.
Intorno ai 14-18 mesi il bambino è spinto dalla curiosità di iniziare a giocare con il colore e con la matita. Si può paragonare lo stupore del bambino nel vedere per la prima volta una traccia sul foglio, agli uomini primitivi quando hanno scoperto di poter lasciare un segno della loro vita sulle caverne. Da questo momento il bambino capisce che il disegno diventa un gioco. Le diverse fasi dello sviluppo del disegno sono in linea con le tappe dello sviluppo motorio e cognitivo di ogni bambino. Lo scarabocchio ha una prima fase definita disordinata, non controllata, per passare ad una controllata dove si ha un maggiore controllo motorio. Lasciate i vostri bambini liberi di esprimere la loro creatività e i loro movimenti, senza definire spazi e colori.
La motricità fine comprende tutto ciò che riguarda la manualità del bambino attraverso la coordinazione oculo manuale ed ha l’obiettivo di compiere movimenti sempre più precisi e raffinati. È una tappa essenziale per un corretto sviluppo psicofisico del bambino in quanto è un traguardo per l’autonomia, sviluppa la capacità di problem solving, avvia la comprensione del concetto di causa ed effetto, porta avanti lo sviluppo della concentrazione e
rafforza l’autostima. È un allenamento fondamentale per l’apprendimento della scrittura.
La motricità fine ha uno sviluppo graduale, non si acquisisce in un dato momento preciso. L’adulto può aiutare il bambino a raggiungere questo obiettivo consentendogli di fare, senza sostituirsi. È importante proporre attività anche di vita pratica quotidiana così da consentire l’avvio ad uno corretto sviluppo della motricità fine.
Le scale hanno un grande fascino per i bambini. Dai 20 mesi tendono a volersi arrampicare ovunque ma, pur camminando tenderanno a salire le scale a gattoni. La salita dalle scale è una tappa importante che porta il bambino ad acquisire il senso di profondità.
Solo lasciandolo sperimentare in sicurezza, gli consentiremo di potenziare l’equilibrio, la forza e la pianificazione necessaria per imparare questo nuovo movimento. Questa tappa viene automatizzata dal bambino intorno ai 3 anni. È bene sapere che la salita è differente dalla discesa dalle scale. Infatti quest’ultima viene acquisita successivamente, intorno ai 4 anni. Ricordiamoci che l’ambiente di vita quotidiana è la miglior palestra di sperimentazione del bambino.
Come per tutte le tappe, il bambino deve muovere i primi passi quando si sente pronto e sicuro. L’adulto deve assecondare e rinforzare il bambino, il quale ha bisogno di muoversi liberamente per capire qual è l’equilibrio necessario, il ritmo e la velocità giusta per acquisire questo nuovo movimento. Lasciare il bambino libero di spostarsi, gli permette di muoversi con prudenza e di capire che ad ogni azione c’è una possibile caduta, sperimentando così un senso di autoprotezione ed evitando di lanciarsi in azioni spericolate. L’utilizzo del girello o tenere il bambino dalle braccia/per le ascelle potrebbe impedirgli di capire come camminare con prudenza con la possibilità di provocare problemi alle articolazioni. Inizialmente, e nei momenti successivi all’avvio della camminata in autonomia, il bambino camminerà in punta di piedi; questa è una strategia che mette in atto per trovare il baricentro e mantenere l’equilibrio. Per aiutare il bambino a muovere i primi passi l’adulto può assecondare i suoi movimenti, proponendogli di spingere una sedia o un carrellino così da consentirgli di sperimentare il movimento in autonomia. Ricordarsi sempre di controllare la sicurezza degli oggetti proposti.
In questa tappa il bambino imparerà ad utilizzare la mano come strumento di lavoro e non più solo per esplorare l’ambiente (dai 10 mesi). La mano è un organo fondamentale per l’intelligenza perché il bambino nel compiere l’azione svolge un lavoro sia mentale che muscolare. Inoltre, costruisce la base del percorso di maturazione psichica e quindi lo sviluppo dell’intelletto.
Noi adulti dobbiamo consentire al bambino di affinare l’uso e la coordinazione della sua mano, consentendogli di costruire le competenze utili per affrontare quelle che saranno le richieste future.
Questa tappa è di fondamentale importanza per iniziare a porre le basi degli apprendimenti. Oltre al rinforzo di tutte quelle abilità acquisite nelle tappe precedenti, il gattonare porta allo sviluppo del coordinamento oculo-manuale fondamentale per la scrittura, porta avanti quello che è il lungo lavoro di predominanza emisferica-lateralità (prediligere l’utilizzo di mano, piede, occhio… destro o sinistro), sviluppa il sistema crociato (la coordinazione del movimento mano-braccia sx e piede gamba dx e viceversa usato per gattonare è fondamentale per leggere e scrivere in quanto, anche in questo caso, viene attivato lo stesso movimento crociato da sx verso dx per poi tornare a sx). Noi adulti possiamo giocare con i nostri bambini a gattonare così da consentire loro di imitarci, oppure fargli scavalcare un ostacolo per afferrare un gioco.
PER I PIÙ PICCOLI: posizionare il bimbo su un tappeto e mettere un gioco accanto al bimbo, nel lato in cui solitamente si gira. Attendere che sia lui a conquistare il movimento.
PER I PIÙ GRANDI: predisporre una stanza libera da pericoli con 2 o 3 giochi sparsi e lasciare che il bambino, in autonomia, si muova nell’ambiente affinando questo movimento e raggiungendo quelli che sono i giochi di suo interesse. Rispettiamo i tempi di ogni bimbo.
CESTO DEI TESORI: Mestolo in legno, Spugna naturale, Colino, Pigna, Nastro, Campanelle in metallo, Pennello, Pettine (… e altri oggetti della vita quotidiana).
Devono essere proposti max tre oggetti alla volta. Se vi rendete conto che il bambino non prova più interesse per gli oggetti inseriti nel cesto, potete proporne altri, creando una routine di materiali.